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09.09.2014
Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la proroga dell'ordinanza contingibile e urgente del 6 agosto 2013, concernente la tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani.Il testo è rimasto immutato rispetto a quello precedente, senza recepire le modifiche proposte dalla Fnovi (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani) la quale annuncia che chiederà un incontro al Sottosegretario al fine di rendere più attuali alcuni contenuti dell'Ordinanza anche sulla base delle esperienze maturate sul territorio.
Recentemente la Fnovi aveva nuovamente informato il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin dell'opportunità di inserire nella proroga dell'Ordinanza alcune modifiche per aumentare la fruibilità dei corsi di formazione volontari per i proprietari di cani al fine di divulgare le conoscenza delle basi etologiche e prevenire i comportamenti indesiderati nei cani grazie ai medici veterinari esperti e formati in comportamento animale.
Dal 6 Settembre 2013 è in vigore la nuova Ordinanza Ministeriale che avrà una validità di 12 mesi:
"L'Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell'incolumita' pubblica dall'aggressione dei cani"
Nei luoghi pubblici ogni cane, per quanto piccolo ed innocuo possa essere, va tenuto ad un guinzaglio non più lungo di 1,5 mt ed il conduttore deve avere con se una museruola da mettere in caso di necessità. E' inoltre obbligatorio raccogliere le deiezioni (e su questo bisognerebbe essere davvero intransigenti) .
L'Ordinanza ribadisce anche il regolamento su come come affrontare i cani morsicatori con l'isitiuzione di un appostito registro, l'obbligatorietà di un'assicurazione di responsabilità civile contro terzi, un percorso educativo per i conduttori e la valutazione comportamentale del cane.
Per leggere l'Ordinanza cliccare qui.
Per leggere l'opinione del collega Oscar Grazioli cliccare qui.
Il 18 giugno 2013 è entrato in vigore il Nuovo Codice Condominiale (legge 220 dell'11 dicembre 2012) che stabilisce che nei regolamenti di condominio non potranno più essere inserite quelle disposizioni che mirano a limitare la libertà di vivere in casa con un animale. Tale legge integra l'articolo 1138 del Codice Civile con una fondamentale disposizione: «Le norme del regolamento non possono vietare di possedere o detenere animali domestici».
Adesso ai proprietari non potranno più essere imposte restrizioni per l'accesso degli animali in condominio. Dovranno però continuare a rispettare quelle regole che già ne disciplinavano la presenza come quelle contenute nell'ordinanza del Ministero della Salute del 23 marzo 2009 ("Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani") che obbliga i proprietari di utilizzare il guinzaglio in ogni luogo e, nel caso di animali con un certo grado di aggressività, mettere la museruola, o quelle del codice penale come art. 639 ("deturpamento o imbrattamento di cose altrui") che obbliga a mantenere pulita l'area di transito e di passeggio.
E' quindi importante educare l'animale ad avere una condotta rispettosa degli spazi comuni e
seguire le buone regole della civile convivenza nei rapporti con i condomini.
MARZO 2013: registrazione ONLINE nell'Anagrafe Canina
Finalmente anche nella Regione Toscana l'inserimento nel database dei cani a cui viene applicato il microchip può avvenire direttamente da parte dei liberi professionisti abilitati.
Questa novità azzera il tempo che intercorre tra l'applicazione del microchip e l'effettivo inserimento nel database regionale che fino ad ora poteva essere anche di alcuni mesi. Il veterinario libero professionista doveva trasmettere tutti i dati alla propria ASL che provvedeva poi all'inserimento informatico, con una tempistica non proprio ottimale.
Adesso i Veterinari Liberi Professionisti che ne hanno fatto richiesta ed hanno seguito un apposito corso formativo sono abilitati ad accedere al Portale del "Sistema Informativo di Prevenzione Collettivo" rendendo immediata la possibilità di rintracciare il padrone di un cucciolo che si è perso.
Ci auguriamo che il sistema si arricchisca presto di ulteriori servizi in quanto ha la potenzialità di trasformarsi in una vera a propria carta sanitaria per i nostri cani.
Preparate gli spiccioli
Fin’ora era consuetudine calcolare il compenso veterinario comprensivo delle tasse, un’abitudine derivata dal fatto che fino al 1991 tali prestazioni non erano gravate dall’iva, al pari delle prestazioni sanitarie in ambito umano (vedi articoli precedenti sull’IVA).
Negli ultimi anni è diventato sempre più difficile adeguare le tariffe al continuo cambiamento dei costi di esercizio, del materiale impiegato e delle tasse; con l’abituale arrotondamento si rischia da una parte dei balzi ingiustificati dei prezzi all’insù per il cliente e dall’altra un congelamento delle tariffe non più sostenibile per l’ambulatorio.
Da gennaio 2012 le parcelle emesse dall’Ambulatorio Veterinario Gabbro saranno quindi calcolate al netto delle tasse. Questo non equivale ad un aumento generale del prezzo delle prestazioni ma ad una più corretta applicazione del tariffario ed alcune prestazioni costeranno un poco di più, altre di meno; in questa maniera risulterà più facile adeguare il compenso per le singole prestazioni alle reali variazioni del costo e l’unico svantaggio sarà la gestione degli spiccioli.
Quando si pensava di aver già toccato il fondo,
ecco che arriva un'altra stangata per la Medicina Veterinaria:
Chi possiede animali e, coscienziosamente, li fa curare dal Veterinario, attuando così tra l'altro anche prevenzione sanitaria estremamente utile per la sanità pubblica (vaccinazioni contro la rabbia, la leptospirosi, controllo delle parassitosi trasmissibili all'uomo, della leishmaniosi e così via dicendo) adesso viene punito ulteriormente.
Le spese sostenute a questo scopo non solo sono diventate ancora meno detraibili dalle tasse e gravate dall'aliquota IVA di lusso del 21 % , ma adesso rientrano anche tra i parametri con i quali lo stato giudica la "ricchezza" del contribuente.
Che cosa dovrebbe fare un proprietario "non ricco"? Quando il gatto viene investito ci deve ripassare sopra per "finirlo"? Non deve più fare vaccinare il cucciolo? Oppure deve chiedere al Medico Veterinario di non rilasciargli più fatture per le prestazioni professionali?
Si tratta di un provvedimento veramente assurdo, è un invito all'evasione fiscale ed all'abbandono o al maltrattamento degli animali e non rispecchia in alcuna maniera il reddito del contribuente.
Ormai è fatta:
come troppo spesso accade, sono di nuovo i comuni cittadini a dover mettere mano al portafoglio nell'invano tentativo di risanare il debito pubblico. Dal 17 Settembre l'aliquota del 20% dell'imposta sul valore aggiunto (IVA) è aumentata al 21%.
I nostri animali hanno il diritto alla salute quanto noi e sarebbe giusto che le spese che i proprietari devono sostenere a questo scopo fossero sgravate da questa tassa diretta o che almeno venisse applicata un'aliquota agevolata.
Contrariamente a quanto accade per le parcelle dei dottori della medicina umana che sono rimaste esenti da questa tassa, quando pagate una prestazione Veterinaria,
su ogni 100,00 Euro sborsati
ben 17,35 Euro sono le tasse dirette (IVA),
altri 1,62 Euro vengono versate nella cassa di Previdenza e
solo 81,02 Euro costituiscono la parcella vera e propria
con la quale il professionista sostiene le spese di consumo,
di esercizio e degli investimenti e sulla quale paga a sua volta le tasse.
In questo periodo di crisi in cui il governo cerca disperatamente di aumentare le proprie entrate, la
nostra richiesta di riduzione dell’IVA sulle spese veterinarie rischia di rimanere nel cassetto
se non riusciamo a sensibilizzare l’opinione pubblica su questo problema.
Fino al 1991 le prestazioni veterinarie sono state esenti IVA come lo sono tutt’ora tutte le altre le spese mediche. E’ da allora che la Medicina Veterinaria non è più stata considerata fiscalmente una professione sanitaria ed è stata penalizzata con la massima aliquota IVA, al pari dei beni di lusso, un aliquota che adesso potrebbe addirittura aumentare ulteriormente!
A questo proposito vi invito a leggere gli articoli di Carla Bernasconi, Presidente dell'Ordine dei Veterinari di Milano e Vice Presidente della Fnovi, e di Oscar Grazioli, Veterinario, giornalista e scrittore.
Si avverte la clientela che l'Ambulatorio Veterinario del Gabbro
è munito di terminale POS.
Il pagamento delle prestazioni può essere effettuato
anche con tutte le comuni carte di credito o bancomat.